BACI MA SOPRATTUTTO ABBRACCI DI BISCOTTO

La scorsa settimana me ne sono uscita con un post abbastanza polemico sull’amore e San Valentino e per questo ho deciso di ritornare sulle pagine di questo blog per correggere un pò il tiro.
Non fraintendetemi, non mi rimangio la parola, ma sottoscrivo in pieno quello che ho scritto in precedenza e sono assolutamente convinta che per molti apparire follemente innamorati conti più del rispetto per se stessi.
Oggi però sento di dover raccontare anche l’altra faccia della medaglia dell’amore, quella bella, pura, che conta veramente per me.
Di sicuro non è semplice definirlo con poche parole ne imprigionarlo in una sola frase perchè per fortuna ha mille sfaccettature.
Come sempre proverò a raccontarvi come lo vedo io, senza lanciare verità assolute scrivendo solo quello che sento davvero.

 


 


Non posso parlare d’amore se non parto dall’inizio, ovvero dalla mia infanzia, e più precisamente dai miei genitori.
Fin da piccola ho avuto sotto gli occhi due persone che si amavano veramente, con le loro discussioni e differenze caratteriali ma che si baciavano senza finzione ogni volta che si ritrovavano, con abbracci sinceri nei momenti di difficoltà, con quella voglia di proteggersi l’un l’altro da tutto e da tutti, quel conforto che aumentava anno dopo anno a dispetto del tempo, degli acciacchi e di noi figlie che comunque, anche se brave ragazze, gli davamo un bel da fare, poi i problemi economici, i parenti a volte serpenti e le incazzature a lavoro di mio padre.
Erano due individui ma una cosa sola allo stesso tempo, belli da vedere e da vivere.
Il tumore si è portato via la roccia della famiglia, l’omone grande e dolce, e con quello un pezzo enorme della loro fisicità ma non è riuscito a scalfire quell’amore che li legava e li lega oltre i confini del cielo.

 


 


Devo dire che questo loro rapporto è sempre stato come un faro per me ma allo stesso tempo mi ha costretto a fare dei paragoni con i miei amori e mi rendevo conto che non erano mai abbastanza, perchè non si avvicinavano neppure lontanamente al loro.
Di solito partivano alla grande con una bella infatuazione che si trasformava in amore ma poi steccavano sempre, quasi sempre dopo molto tempo.
Non ho ricordo di fidanzati che non frequentato per almeno 1 anno.
Il problema era sempre lo stesso ovvero che non mi sentivo più in 2 ma sola.
Colpa mia, colpa sua, poco importa, non sentirmi parte di un progetto, non avere voglia di passeggiare e mangiare insieme, dividere lo stesso letto senza sfiorarsi mai, la mancanza di aiuto e supporto, le coccole e le tenerezze come un lontano ricordo, erano per me segnali forti e chiari che l’amore era finito.
Spesso mi sono sentita dire che ero stupida nel pensare che un rapporto dovesse sempre procurare la sensazione delle farfalle nello stomaco, ma ero serena perchè non era a quello che ambivo, e tali affermazioni mi scivolavano addosso come sabbia.

 


 


Non volevo i fuochi d’artificio ma una spalla su cui addormentarmi la sera, non volevo regali ma una pizza in riva al mare per festeggiare il mio compleanno, non volevo nascondermi ma poter parlare del mio lato segreto per ore, non volevo una bella casa e una bella macchina ma un nido da condividere fino a diventare vecchia, non volevo dichiarazioni d’amore ma un bacio sentito e vero tutte le mattine bevendo la mia tazza di thè, non volevo complimenti ma una mano che mi guidasse nei momenti difficili, non volevo non litigare mai ma scontrarmi per poi fare la pace magari sotto le lenzuola.
Forse chiedo troppo, forse l’amore che ho in mente è da copione di cinema, forse sono io che sono strana.
Ma negli occhi ho i miei genitori e non potrò mai accontentarmi di un coinquilino.
Come non potrò mai rinunciare ad un abbraccio vero e sincero, dato per sentirsi una cosa sola.
Per questo ho deciso che come ricetta di San Valentino questi biscotti sarebbero stati perfetti.
Un manifesto dell’amore, quello vero.
Fiocco ai grembiuli

 


 


Ingredienti per circa 24 biscotti:

per la parte alla panna:
110 gr farina 00
40 gr zucchero
40 gr burro a temperatura ambiente
1 bacca di vaniglia
1 uovo piccolo
4 gr lievito chimico
1 pizzico di sale
20 gr panna fresca
1 cucchiaino di miele
per la parte al cacao:
90 gr farino 00
30 gr cacao amaro in polvere
40 gr zucchero
40 gr burro a temperatura ambiente
1 uovo piccolo
4 gr lievito chimico
20 gr latte intero
1 pizzico di sale

 


 


Come si preparano gli abbracci:

Prendete due ciotole, mettete in ciascuna il burro e lo zucchero e poi montate gli ingredienti con le fruste elettriche.
Poi unite un’uovo a ciascuna montata e fatelo assorbire dal resto sempre con le fruste elettriche.
Aggiungete ad una ciotola la farina, il lievito, con la panna, il sale e il miele.
Incidete la bacca di vaniglia e unite i semini al resto.
Impastate brevemente con le mani e poi coprite con la pellicola la frolla prima di trasferirla in frigorifero.
Aggiungete all’altra ciotola la farina e il cacao con il lievito, precedentemente setacciati, il sale e il latte.
Impastate in modo da ottenere una frolla omogenea e liscia.

 


 


Copritela con la pellicola e poi fatela riposare in frigo per almeno 2 ore.
Formate poi 25 palline, di circa 12 gr ciascuna, con l’impasto alla panna e altre 25 con l’impasto al cacao.
Formate poi dei cilindri di circa 5 – 6 cm di lunghezza con un diametro di 1 cm.

 


 


Prendete una placca da forno e rivestitela con la carta forno.
Formate con un cilindro al cacao una “C” e fate la stessa cosa con il cilindro alla panna.
Sovrapponete le estremità delle due “C” schiacciando leggermente per serrarle.
Formate i 25 biscotti e poi passate tutto nel congelatore mentre attenderete che il forno raggiunga la temperatura di 180 °C, in modalità statico.

 


 


Cuocete gli abbracci per 20 minuti poi sfornateli e lasciateli raffreddare completamente.
Potete conservare i biscotti in un contenitore con il tappo a temperatura ambiente per circa una decina di giorni, tenendoli in un luogo fresco e asciutto.

 


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