OCCHI DI BUE PER MERENDA

Se c’è un ricordo legato alla mia infanzia è quello del profumo degli occhi di bue spolverati di zucchero a velo.
Quando andavo a piedi da sola alle elementari, tenendo per mano mia sorella Michela che era più piccola di me, dopo un centinaio di metri da casa c’era un panificio al quale era molto difficile resistere.
Il profumo della schiacciata e delle frolle arrivava oltre la strada dove passavano noi ogni mattina e fuori della bottega c’erano sempre code di studenti e mamme che volevano entrare per comprare la merenda per la scuola.
Mauro e Claudia….se non sbaglio erano questi i nomi di marito e moglie che gestivano questo panificio.
Non erano semplicemente due negozianti perché erano anche amici dei miei genitori e con mia sorella avevamo sempre avuto la possibilità di entrare nel laboratorio ed avere dei pezzetti di dolci e schiacciata di lato al banco, quando la coda era così lunga che occorreva attendere molto tempo, annoiandoci sempre un pò.
Era un pò come una ricompensa per essere state buone ad aspettare.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


Il laboratorio poi è sempre stato per me un posto magico.
Quel forno doppio, le milioni di teglie disposte in ordine sui carrelli, le pale appese al muro, i sacchi enormi colorati di farina e le ceste con il pane cotto.
Se c’è un motivo per cui non mi è venuto mai in mente di fare la panettiera è perché per mille volte Mauro mi aveva detto quanto fosse duro il suo mestiere.
Mi raccontava degli orari in cui doveva puntare la sveglia e correre in negozio per panificare tutte le mattine.
Eppure quel lavoro gli piaceva e non smetteva mai di sorridere, aveva la pelle scura di carnagione, dei baffi neri sempre curati e dei denti bianchissimi che spiccavano ancora di più in mezzo al suo viso.
Il suo dolcetto che preferivo erano appunto gli occhi di bue che faceva alla confettura di albicocca, fragola, mora o cioccolato ( se volete sul blog trovate la versione austriaca, i linzer cookies ai lamponi).
Erano più grandi di quelli che ho preparato io, un pò come un vecchio cd, ed erano perfetti, tondi come disegnati con il compasso e gli strati di frolla erano dello spesso spessore.
La confettura non fuoriusciva mai disordinatamente, nessun baffo o schizzo, una farcitura perfetta.
E poi erano davvero buoni, croccanti al punto giusto e con lo zucchero a velo che macchiava le mie guance quasi fino alle orecchie.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


Poi un giorno quel panificio ha chiuso, io mi sono trasferita a Firenze per studiare e non ho più assaggiato niente di simile, di così delizioso.
Nel capoluogo toscano spesso ho assaggiato altri occhi di bue in altri panifici ma non ho più trovato niente di simile.
Forse perché, come tutti i cibi legati ai ricordi, non si ritrovano mai più esempi migliori perché quelli assaggiati da piccoli sono carichi di emozione e gioia, difficili da provare in modo così onesto e sincero quando si diventa adulti.
Allora ho provato a rifarli da sola….utilizzando la ricetta della frolla milano, ideale per questo tipo di biscotti che non prevedono farciture a base di crema o che non devono essere conservati in frigorifero venendo poi a contatto con l’umidità.
Sono come quelli di Mauro? ovviamente no….ma potete provarli perchè i baffi me li sono leccati lo stesso.
Fiocco ai gembiuli…ni!

 


 


Ingredienti per 25 biscotti accoppiati di circa 4-5 cm:

200 gr burro
40 gr miele acacia
1 vaniglia
75 gr zucchero a velo
1 tuorlo
4 gr acqua
2 gr sale fino
300 gr farina 00
scorza mezzo limone
100 gr confettura albicocca
1 cucchiaio acqua
20 gr zucchero a velo

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


come si preparano gli occhi di bue:

Versate nella ciotola della planetaria o in una classica il burro, lo zucchero e il miele.
Con la frusta a forma di foglia mescolate gli ingredienti ma non montateli, basterà semplicemente amalgamarli.
Sciogliete il sale nell’acqua e poi unitelo al resto con il tuorlo.
Riattivate la planetaria e attendete che il tuorlo venga assorbito dal burro e non galleggi sopra il resto.
Versate la farina insieme alla scorza di limone e ad un cucchiaino di essenza di vaniglia.
Fate partire la planetaria e fermatevi non appena l’impasto si sarà staccato dalla ciotola.
Se volete potete preparare la froll anche a mano.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


Assottigliate la frolla tra due fogli di carta forno di circa 3-4 mm di spessore.
Trasferite l’impasto in congelatore sopra una teglia per circa 15 minuti.
Quando la frolla si sarà indurita coppatela con un ring di circa 5 cm di diametro per ricavare dei dischi.
Praticate al centro di circa 20 dischi un foro utilizzando il retro di una bocchetta della sac a poche.
Impastate le frolla, assottigliatela e rimettetela nel congelatore per 15 minuti.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


Ricavate altri 20 dischi con il coppapasta e infine trasferite gli anelli e i dischi nel congelatore.
Accendete il forno in modalità statico a 160°C.
Infornate in una teglia gli anelli e in un’altra i dischi.
Dopo 10 minuti sfornate gli anelli e dopo altri 5 minuti i dischi.
Lasciate raffreddare.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

 


intanto in un pentolino mescolate la confettura di albicocche con l’acqua in modo che perda la sua gelatinosità.
Versate una cucchiaino di confettura sul disco, spolverate con zucchero a velo l’anello e poi posizionatelo sopra in modo da formare un biscotto farcito.
Lasciate raffreddare e poi servite.
Gli occhi di bue si possono conservare a temperatura ambiente per 10 gg in un contenitore con il tappo o sotto una boulle.

 


occhi di bue alla confettura di albicocca

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