Sono alle prese con la riorganizzazione della mia vita e sto provando a farlo anche nelle cose più pratiche.
Ad esempio ricominciare a fare la spesa on line per evitare le code e la fatica nel portarla al secondo piano senza ascensore, sistemare la camera dei miei piccoli che stanno diventando grandi, ordinare il salotto e la libreria che è un vero casino da sempre, dare una logica al ripostiglio che sembra una giungla, stampare e riporre le foto delle vacanze prima che un maledetto hard disk le faccia sparire per sempre, cambiare i tappetini del bagno e il colore di una parete delle cucina, andare all’ Ikea per comprare quelle scatole quadrate per infilarci dentro qualsiasi cosa senza che da fuori si veda nulla e magari qualche candela per rilassarmi… ( quando non si sa, ma intanto la prendo), chiamare la libreria per i libri di scuola e la cancelleria per l’inizio dell’anno, e poi i grembiuli, l’iscrizione a calcio, e le chat dei genitori che dopo un periodo di tranquillità adesso lasciano il mio whatsapp a quota 200 messaggi ogni giorno.
Questa più che una riorganizzazione sembra una vera e propria rivoluzione industriale… per non dire francese perchè statene pure certi che chi ci rimetterà la testa sulla ghigliottina sarò sicuramente io.
Del resto pretendo sempre molto da me stessa e alla fine sarà facile che mi ritroverò un po’ sotto stress ma so perfettamente che se di queste cose non me ne occuperò io non ci sarà nessuno a farlo al mio posto.
Così gambe in spalla e avanti gli aiuti di qualsiasi genere, un po’ come successe 5 anni fa quando, rientrando dalla maternità, mi ritrovai con un bambino di 4 anni che ancora faceva la scuola materna, due gemelli di 6 mesi da inserire l.e.n.t.a.m.e.n.t.e al nido, la ripresa del mio lavoro d’ufficio full time e nessun parente nel giro di 100 km da chiamare sia per le emergenze che per un sostengo umorale.
Se sono sopravvissuta a quel periodo allucinante devo star pur certa che anche questa volta troverò un modo per sfangarla.
Di sicuro avrò bisogno della tata, di una lavagna dove segnare gli impegni, di dormire di più la notte, di un’asciugatrice e della macchina del pane.
Si perché alla fine non servono grandi cose per recuperare un pochino di tempo di qualità per se, il famoso tempo libero che manca sempre e ci schiaccia impedendoci di fare le cose più semplici come il pane fatto in casa, quello buono, che profuma la casa e aiuta a rilassarsi più delle candele aromatiche.
Poi, per me che sono celiaca e non amo il pane senza glutine del supermercato, la macchina del pane Panasonic Croustina è diventata l’alleata perfetta perché imposto il programma la sera prima di andare a dormire e la mattina seguente ritrovo una pagnotta pronta al mio risveglio, senza fare fatica, mettendo tutti gli ingredienti insieme nel cestello in una volta e aspettando che li dentro si realizzi la magia.
Altra cosa “ganza” è che posso impastarci tutto quello che voglio senza sporcare la tavola e le mani, e poi preparare le confetture e i dolci da forno senza accendere il forno…quindi anche l’estate senza aumentare la temperatura in cucina.
Avere la macchina del pane non mi cambierà la vita ma di sicuro mi sgraverà di un po’ di impegno e poi speriamo di riuscire ad essere così brava in modo da trovare altre sinergie per provare a sopravvivere a questo autunno!
Fiocco ai grembiuli
Ingredienti per un pane di 1 kg circa:
420 gr farina senza glutine per pane
80 gr farina di grano saraceno
320 gr acqua
2 cucchiai di olio evo
½ cucchiaino di sale fino
1 + ¼ cucchiaino di lievito secco ( circa 7 gr)
3 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiaini di cannella in polvere
90 gr uvetta
40 gr noci sgusciate
40 gr miele
Come si prepara questo pane senza glutine:
Mettete dell’acqua tiepida in una ciotola e poi aggiungete l’uvetta in modo che si idrati.
Con un coltello tagliate le noci in pezzi più piccoli.
Posizionate la lama impastatrice sul fondo del cestello.
Giratelo e incastratelo nella macchina del pane.
Versate nel cestello la farina senza glutine e la farina di grano saraceno.
Unite la polvere di cannella e poi versate l’acqua su di un lato.
Fate colare anche l’olio evo e aggiungete lo zucchero semolato.
Infine mettete in un angolo il sale e nell’altro il lievito secco, in modo che i due ingredienti non si tocchino e il sale faccia perdere il potere lievitante al lievito.
Chiudete la macchina del pane Panasonic e poi accendetela, successivamente premete il tasto dei menù e selezionate il n.4.
Da quel momento non dovrete fare assolutamente niente fino a che avvertirete 8 bip, indicativamente dopo 20 minuti.
Scolate l’uvetta e unitela all’impasto insieme alle noci, richiudete il coperchio e poi lasciate che la macchina lavori per voi.
Quando la macchina del pane suonerà nuovamente il pane sarà pronto.
Rispetto al pane classico fatto nella macchina del pane questo risulterà leggermente più basso ma la mollica sarà ugualmente morbida e alveolata.
Aprite il coperchio, con un guanto da forno ruotate il cestello e poi sformate la pagnotta su di una gratella.
Con il pane ancora caldo colate il miele sopra la superficie in modo da dorarlo e renderlo ancora più dolce.
Lasciate raffreddare il pane completamente prima di tagliarlo a fette ed eventualmente guarnirlo con della confettura di frutta.
Il pane si mantiene per circa 3 giorni a temperatura ambiente in un sacchetto di stoffa chiuso.
Per la ricetta del pane classico integrale, quindi con glutine, potete guardare in questo vecchio post.
RICETTA SENZA GLUTINE
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